Scoliosi e patologie della colonna in età evolutiva

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Scoliosi e riabilitazione posturale – Areafisio Manerba

La scoliosi: facciamo chiarezza

La scoliosi idiopatica adolescenziale è una deformità del tronco nei tre piani dello spazio quasi sempre asintomatica.

Spesso quando si apprende di avere questo tipo di problema ci si spaventa, ma non è necessario. Prima di tutto non è una malattia portale o che porta a gravi disabilità, in secondo luogo ha una prevalenza relativamente bassa (del 2-4%). Inoltre di questi solo lo 0,1% necessiterà di intervento chiururgico e l’8% verrà invece trattato con il busto. (Grivas TB, et al. SOSORT consensus paper: school screening for scoliosis. Where are we today? Scoliosis 2007)

Ha però una manifestazione subdola e molta confusione circola in ambito riabilitativo. Le tecniche di trattamento che proponiamo nel nostro centro sono basate sui risultati di efficacia rintracciabili nella letteratura scientifica.

Prevenire è meglio che curare

Le modificazioni posturali determinate dalla scoliosi sono generalmente molto lente e in grado di strutturare una immagine corporea diversa che sostituisce quella originaria a causa delle afferenze somato-sensoriali progressivamente modificate.

Le modifiche lente permettono la strutturazione di una “nuova rappresentazione” che è difficilmente modificabile se non a prezzo di un adeguato tempo dedicato alla rieducazione. I pazienti con scoliosi mostrano un’attivazione asimmetrica dei muscoli paraspinali.

Lo screening sembra essere un valido aiuto per identificare casi sospetti di scoliosi che successivamtne vengono identificati e diagnosticati con Cobb >10°. Lo screening viene effettuato attraverso l’uso dello scoliometro (test di adams).

Ovviamente la cosa importante è il timing della valutazione. Non deve essere effettuata nè troppo presto nè troppo tardi. Si consiglia di solito di effettuare la prima valutazione di screening due anni prima del mestruo 10-12 anni per le bimbe, e 13-14 anni per i bimbi.

L’evidenza scientifica dimostra che pazienti sottoposti a screening sono meno frequentemente sottoposti a chirurgia.

La valutazione ed il trattamento fisiochinesiterapico

Dopo un’attenta raccolta anamnestica si procede all’osservazione clinica del paziente, alle misurazioni specifiche (scoliometro, filo a piombo, lunghezze muscolari, rigidità…), alla valutazione propriocettiva e dell’equilibrio.

Una volta inquadrata la condizione del paziente ed individuate le curve da correggere si inizia un periodo di training specifico per modificare lo schema corporeo instauratosi e migliorare la forza e la stabilità del tronco.

Il nostro approccio si basa sul metodo SEAS. Esso è composto da:

  • autocorrezione attiva
  • stabilizzazione e reazioni di raddrizzamento
  • reazioni di equilibrio

AUTOCORREZIONE: è il tentativo di riallineare nelle 3 dimensioni la colonna effettuata autonomamente dal paziente

STABILIZZAZIONE: il rinforzo della capacità di tenuta dei muscoli stabilizzatori ed il riequilibrio delle lunghezze e tensioni dei comparti muscolari dei due emilati

Una nuova strategia di trattamento

Quello che è necessario in presenza di questa patologia è intraprendere un percorso conservativo che, normalmente dura diversi anni, e può rappresentare una voce di spesa non indifferente sul bilancio familiare.

Per questo motivo, per permettere alla maggioranza delle persone di accedere ad una forme efficace di trattamento e economicamente sostenibile proponiamo una modifica sostanziale del “classico” percorso riabilitativo.

Proponiamo infatti una trasformazione in un servizio di “consulenza terapeutica” con programmazione di un piccolo numero di sedute annue in cui, dopo opportuna valutazione, viene messo a punto il programma di trattamento che si insegna al paziente e che lo stesso si impegna a eseguire nel periodo che intercorre tra una sessione e l’altra.

In questa nuova formula è indispensabile il coinvolgimento attivo della famiglia, indispensabile per stimolare la compliance e il conseguente risultato.